Visita guidata di Ercolano - Ingressi inclusi
DETTAGLI DEL TOUR:
Domenica dal 06 aprile al 26 Ottobre 2025
Adulti € 62,00 / Bambino 2-11 anni € 49,60
4 ore - da Sorrento e Dintorni
Tutte le età
PUNTI SALIENTI:
▸Prelievo dal Parcheggio Achille Lauro
▸Tour a piedi degli scavi di Ercolano
▸Guida locale autorizzata esperta
▸Ingressi salta la fila inclusi ad Ercolano
ITINERARIO:
Pick up dal Parcheggio Achille Lauro in Via Correale, 23, Sorrento alle ore 08:15
Visita guidata di circa 2 ore che mostra le principali attrazioni di queste meravigliose rovine.
Alla fine della visita verrà dato un po' 'di tempo libero prima di raggiungere Sorrento in autobus, verso le 13:30.
SI CONSIGLIA MUNIRSI DI:
Occhiali da sole, acqua, macchina fotografica,
SI PREGA NOTARE:
A causa della presenza di una superficie irregolare, questo tour non è consigliato a persone su sedia a rotelle o con difficoltà motorie.
POLITICHE DI CANCELLAZIONE:
Il rimborso totale è garantito per cancellazioni effettuate entro e non oltre 24 ore dalla data del tour.
Operativo dal 06 Aprile al 26 Ottobre 2025- Partenza da Sorrento
Pick up direttamente dal proprio albergo o dal meeting point indicato, dove, si attraversano i comuni facenti parte della penisola sorrentina e si prosegue verso la Statale 145 “Sorrentina”, da dove si può ammirare dall’alto la penisola sorrentina in tutto il suo splendore!!! Dopo un viaggio di circa 45 minuti si arriva ad Ercolano. Incommensurabile scrigno di arte e di storia, gli scavi di Ercolano ci restituiscono un'antica e splendida città fondata dai greci sulle rive del mare, caduta successivamente sotto la dominazione sannita trasformata, infine, in municipio romano con il nome di Herculaneum. Già gravemente danneggiata dal terremoto del 62 d.C., la città venne poi distrutta dall'eruzione del Vesuvio (79 d.C.), che la coprì con un'ingente massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati dall'acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò in uno strato compatto e duro di 15-20 metri. L'eruzione del Vesuvio si articolò in due fasi: la prima fu della durata complessiva di 12 ore, con caduta di pomici bianche e grigie; la seconda della durata di sette ore costituita da nubi ardenti. E fu questa seconda fase che colpì principalmente Ercolano. La città giunta sino a noi è comunque quella "congelata" dall'eruzione del 79 d.C. che ha consentito la conservazione di strutture lignee e piccoli oggetti meglio di quanto non sia avvenuto a Pompei. L'accesso agli scavi avviene attualmente mediante un viale che, nella parte finale, costeggia l'antica marina. Qui è stato recentemente svelato il mistero della scomparsa degli antichi ercolanesi i cui corpi non erano stati ritrovati, se non in minima parte, nelle loro abitazioni. Essi si erano rifugiati nei fornici lungo la marina dove, nell'inutile attesa di una salvezza dal mare, furono investiti dal fango riversatosi in immani colate provenienti dalle pendici del retrostante vulcano. Il nuovo ingresso, in fase di realizzazione, consentirà l'accesso proprio dall'antica marina e dai fornici con gli scheletri di fuggiaschi, da dove, costeggiando le Terme Suburbane e l'Area Sacra, si risalirà all'estremità del V cardine inferiore. Quest'ultimo era parte di un impianto urbano a schema ortogonale, con le strade parallele alla linea di costa dette decumani, e quelle perpendicolari alle prime dette cardini (cardines). Cardini e decumani dividevano il territorio della città in isolati (insulae) di grandezza pressoché uguale. Ercolano che, a differenza della vicina Pompei, fu soprattutto amena località di vacanza e soggiorno, si presenta con una vasta gamma di edifici privati di notevole interesse storico, sociale e architettonico. Dal 1982 fu decisivo il supporto scientifico della National Geographic Society di Washigton, particolarmente per lo studio degli scheletri, affidato alla paleopatologa Sara Bisel dello Smithsonian Institution. Gli Scavi archeologici di Ercolano, sono da sempre meta fissa di migliaia di turisti all'anno. Gli scavi di Ercolano, con quelli di Pompei ed Oplontis, sono inseriti dal 1997 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.